lunedì 10 gennaio 2011

USA: l'esercito ha aperto indagine sul suo ruolo nel caso WikiLeaks

Ambito: militare
Tipologia: fuga di informazioni confidenziali

L'esercito statunitense ha lanciato un'indagine ad ampio spettro per comprendere come un militare possa aver potuto scaricare centinaia di migliaia di documenti secretati e dispacci diplimatici per poi inoltrarli a WikiLeaks.
E' la seconda volta in un anno che le policy interne dell'esercito vengono sottoposte a revisione: nel novembre 2009 uno psicologo dell'esercito aprì il fuoco verso i suoi commilitoni a Fort Hood, in Texas, uccidendo 13 militari.
In quel caso le investigazioni si focalizzarono su come i superiori avessero mancato di individuare segnali che il maggiore Nidal Hassan, che era in contatto con un imam radicale di origini yemenite, potesse rivoltarsi contro l'esercito. L'indagine ebbe come risultato il cambiamento di decine di procedure interne.
La nuova task force costituita da 6 militari ha tempo fino al 1 febbraio per compilare un rapporto che stabilisca le modalità in cui il soldato Bradley Manning fu selezionato per il suo lavoro e formato, nonché come i suoi superiori non notarono che stava scaricando documenti che non aveva bisogno di leggere.
Il rapporto potrebbe cambiare il modo in cui l'esercito conferisce l'accesso a documenti governativi, nonché a individuare militari che hanno lavorato con Manning e che potevano essere al corrente delle sue attività.
Manning lavorava come specialista di intelligence a Baghdad per tutto il 2009 e per i primi mesi del 2010, quando scaricò centinaia di documenti classificati.
La pubblicazione di questi documenti da parte di WikiLeaks iniziò nell'aprile 2010 con la divulgazione di un video che mostrava un elicottero americano che sparava verso dei civili scambiati per integralisti islamici. Successivamente vennero divulgati documenti riguardanti la guerra in Afghanistan.
Come Manning sia diventato uno specialista di intelligence è la questione chiave che la task force dovrà affrontare. Gli enti governativi statunitensi hanno tre grandi classi di documenti classificati: confidenziali, segreti e top secret. Ogni servizio determina che tipo di accesso deve avere ogni militare, dipendentemente dalla sua attività. Un dipartimento centrale della difesa, il Defense Security Service, emette le autorizzazioni basandosi sul lavoro del militare, sulla necessità di conoscenza e su controlli di background. Autorizzazioni di alto livello prevedono anche un'intervista da parte del DSS.
Secondo un rapporto del 2009 dello U.S. Government Accountability Offic, circa 2,4 milioni di persone hanno autorizzazioni di sicurezza, mentre erano 3 milioni negli anni '90. Il calo è dovuto più che altro alla riduzione della dimensione dell'esercito, che è passato dalle 20 divisioni degli anni '90 alle 10 attuali.
Nonostante il calo numerico,i militari hanno avuto un sempre crescente accesso a informazioni di svariata natura, specialmente durante la guerra in Iraq, allo scopo di fornire il maggior numero di informazioni possibili ai combattenti.
Dal momento in cui WikiLeaks iniziò a pubblicare i dispacci classificati dal 1966 in poi, il Dipartimento di Stato rimosse i suoi documenti da SIPRNet (Secret Internet Protocol Router Network) la rete del Dipartimento della Difesa. La Casa Bianca inoltre ordinò alle altre agenzie governative di individuare metodi migliori per proteggere le informazioni.

Fonte: Miami Herald

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