mercoledì 12 gennaio 2011

Svizzera/Italia: lista trafugata all'HSBC - Primi indagati per evasione fiscale

Ambito: finanza
Tipologia: fuga di informazioni personali

Spuntano i nomi dei primi indagati, oltre 700, iscritti nel registro dalla Procura di Roma nell’ambito delle indagini sulla cosiddetta «lista Falciani», un elenco di vip italiani con i capitali in Svizzera stilata da Herve Falciani, ex dipendente della banca Hsbc, in possesso del file.
Folta la schiera degli stilisti, in cui compaiono Valentino, Renato Balestra, Giuseppe Lancetti e Sandro Ferrone, ma non mancano attrici e soubrette, come Stefania Sandrelli (che avendo usufruito dello `scudo´ fiscale non dovrebbe essere più perseguibile) o Elisabetta Gregoraci, imprenditori come il presidente della Confcommercio di Roma, Cesare Pambianchi, gioiellieri come Gianni Bulgari o società come Telespazio, colosso specializzato in armamenti e sistemi di difesa.
Moltissimi nomi però, appartengono a perfetti sconosciuti ai più: tra questi, i proprietari di alcuni negozi del centro della capitale con un cospicuo fatturato. E ancora, la principessa Fabrizia Aragona Pignatelli, Francesco D’Ovidio Lefebvre, Camilla Crociani, imparentata con Carlo di Borbone e figlia del noto uomo d’affari coinvolto nello scandalo Loockeed, già presidente della Finmeccanica, morto in Messico nel 1980.
Gli oltre 700 indagati dalla Procura della Repubblica di Roma hanno domicilio fiscale nel Lazio. Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il sostituto Paolo Ielo contestano a tutti le accuse di omesse o incomplete dichiarazioni dei redditi per qualche centinaia di milioni di euro.
Nelle prossime settimane sarà verificata la loro posizione, soprattutto per accertare se abbiano già usufruito, o meno, dello `scudo´ fiscale. Qualcuno, poi, come il regista Sergio Leone, anch’ egli in elenco, potrebbe risultare nel frattempo deceduto. La «lista Falciani», trafugata da un ex funzionario alla Hsbc e consegnata alle autorità francesi dopo alcuni vani tentativi di vendita al miglior offerente, comprende, oltre a molti soggetti esteri, 5.595 cittadini e 133 società italiane, ed è aggiornata alla fine del 2006. Il totale dei depositi occultati al fisco ammonta a 5 miliardi e mezzo di euro, tutti depositati presso la filiale di Ginevra della banca inglese Hsbc.

La speranza, per quell’ottantina di residenti liguri che avevano il conto alla Hsbc di Ginevra, è che il loro commercialista sia stato tanto attento da far loro approfittare dello scudo fiscale di Giulio Tremonti. Diversamente, per loro come per i contribuenti finiti nella lista Falciani, sarà dura sfuggire ai controlli della Guardia di Finanza. A partire da quelle 850 apparenti casalinghe, in realtà assai spesso “mogli di”, che risultano aver avuto un tesoretto nella filiale ginevrina della banco anglo-cinese. Per chi non ha scudato, oltre a tutto, varranno le nuove norme sull’inversione dell’onere della prova.


Ovvero, saranno i contribuenti a dover dimostrare che i soldi delle loro posizioni alla Hsbc non sono frutto di evasione fiscale. Mentre la Procura di Torino aspetta di poter mettere le mani sulla lista trovata dalla polizia francese nel pc di Hervè Falciani, ex dipendente della banca, a Roma le Fiamme Gialle stanno già studiando il materiale ricevuto per rogatoria dalle autorità francesi. «Quello che colpisce – racconta uno degli investigatori – è la dimensione del fenomeno e il fatto che si tratti in grandissima parte di sconosciuti, il che la dice lunga su quanto l’evasione fiscale sia fenomeno di massa». Come in Grecia, verrebbe da dire, se il paragone non fosse vagamente iettatorio. Alcune cifre aiutano a capire. Sulle 6.936 posizioni italiane, trovate su una sola filiale e di una sola banca a Ginevra tra il primo gennaio 2005 e il 31 dicembre 2006, oltre 1.200 sarebbero conti o dossier titoli riferiti allo stesso contribuente. Per la precisione, i singoli sarebbero 5.798, dei quali 5.595 persone fisiche e 133 persone giuridiche. Fra queste ultime spunta perfino qualche decina di “enti morali”, anche se è probabile che la dicitura francese sia imprecisa e che si tratti in realtà di trust familiari di quelli sempre più in voga per evitare grane ereditarie o fallimentari.
Il totale dei soldi ai quali fa riferimento la lista Falciani è di 6,9 miliardi di dollari e sono ben 132 le posizioni singole che potevano esibire un saldo attivo superiore a 10 milioni di dollari. Se invece si guarda la lista con l’occhio del sociologo, la fotografia è abbastanza singolare. Viene fuori che il 51% dei presunti evasori sarebbero imprenditori.
Poi però sbuca un 15% di casalinghe, spesso totalmente ignote al Fisco italiano o sotto la soglia di povertà, che però sono evidentemente “mogli di”. Su di loro stanno partendo le prime verifiche perché sono i casi più eclatanti o indifendibili che dir si voglia. Seguono un 14% di professionisti, 11% di dirigenti, 4,5% di pensionati e un fantastico 2% di studenti che sono evidentemente meno “bamboccioni” di quanto pensi la nostra Agenzia delle Entrate. Infine, dal punto di vista geografico, oltre il 63% dei personaggi schedati da Falciani sono lombardi, l’1,5% sono liguri. Chi ha pensato di andare a Ginevra perché più sicura di Montecarlo, oggi si starà mangiando le mani.

Fonte: Il secolo XIX

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