venerdì 14 gennaio 2011

Italia: un accusa per spionaggio industriale si ritorce contro l'azienda

Ambito: industria
Tipologia: spionaggio industriale

Presunto spionaggio industriale alla Valagro SpA, assolti Gandolfi, Valenti e Bracalenti

LANCIANO. Le accuse parlavano di presunto spionaggio ai danni della Valagro. La sentenza di primo grado però assolve gli imputati.
Così Fabio Gandolfi di Cremona, Leonardo Valenti di Pescara, Giorgio Bracalenti di Macerata sono stati assolti in primo grado «perchè il fatto non sussiste».
La storia era cominciata a seguito della denuncia presentata da Ottorino La Rocca, presidente della azienda che produce concimi ad Atessa. Il processo, svoltosi con riti differenti (abbreviato per Gandolfi e ordinario per Valenti e Bracalenti) si è concluso in tutti i casi con sentenze di assoluzione con  formula piena perché il fatto non sussiste.
La vicenda risale alla fine del 2005 quando, dopo le dimissioni di Bracalenti dalla Valagro, La Rocca richiese ad una ditta milanese specializzata in informatica forense di sottoporre ad analisi il personal computer in dotazione dal quale Bracalenti aveva cancellato – prima della restituzione – tutti quei documenti di natura privata che vi erano transitati, comprese le caselle di posta elettronica personale.
Era rimasto del tutto intatto, invece, l’archivio con i dati aziendali. La società milanese ha restituito alla Valagro un ampio rapporto nel quale veniva riportata l’attività di analisi che si era spinta fino al recupero ed alla messa in evidenza della documentazione privata che era stata cancellata a protezione della privacy.
«Sono state così rese note», ricorda Bracalenti, «tutta una serie di informazioni riservatissime e sensibilissime come che cosa avevo acquistato online, centinaia di foto di famiglia, dati patrimoniali personali, passwords e tutta la mia corrispondenza privata. Tale materiale è stato utilizzato dalla Valagro per supportare la denuncia a firma del signor La Rocca». A febbraio si è chiuso il procedimento sul presunto spionaggio che secondo il giudice non sussiste, mentre resta in piedi un procedimento in cui è imputato proprio La Rocca.
Appena scoperto cosa accaduto Bracalenti ha infatti immediatamente sporto una controdenuncia nei confronti di La Rocca e della società milanese per violazione di corrispondenza privata «che se è certamente di per sè un reato», commenta il denunciante, «assume una maggiore gravità per la circostanza di essere stato consumato in funzione di un rapporto di lavoro e da parte di un Datore di Lavoro».
Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio e il processo, comunica Bracalenti, avrà inizio l’8 luglio 2011.

Fonte: PrimaDaNoi

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